COME SONO BELLI QUEI CAPELLI...

Come sono belli quei capelli. Quelli che hanno ancora addosso l'odore di lacrime lasciate seccare, ma si muovono liberi a rincorrere il verso del vento. Scendono, tanti e lentamente, che sembrano i fili di luce a maggio riflessi tra i tavolini e le sedie colorate all'aperto. Dove la gente ride, ha due bicchieri vicino al petto e dopo china la testa un secondo; fa un giro intorno a un timore e si racconta. Si racconta piano e poi si bacia, forte. Come sono belli quei capelli. Scendono, tanti e lentamente, neri, fino a sfiorare le curve degli occhi per difendere gli sguardi dal loro giardino segreto; di ricordi, di paure, del bisogno di non essere soli, del bisogno che almeno per un minuto sia di nuovo amore.
Ed io sono da sempre là, su quello sgabello di paglia e di sbagli, a chiedermi che sarà.

Come sono belli quei capelli. Ed io li guardo. Neri. Ed io li voglio, uno per uno tra le dita che è mattina, per dirgli che li proteggerò: - vedi che adesso noi ci siamo e io sono qua, lo vedi amore? Vedi che adesso puoi girarti dove vuoi, ma io resto qua -. Diventano sole, una scarpa sotto al letto da cercare e due caffè. Diventano che continuo a non capire niente, ma quei capelli muovono tutto; il cuscino e il corpo di una folle passione, la valigia mezza vuota ma pronta per chissà dove. Come sono belli quei capelli. Che tornano a vivere, neri, come la voglia che fa tremare, la lucciola di un altro giorno che torna tra le foglie del mio giardino. E il tempo; il tempo che smette di finire. Seduti in terra, uno di fronte all'altro, le ginocchia nude e i colori di un altro graffito da dipingere sul muro. Atteso, immaginato, aspettato. Parlerò di ogni volta che sono caduto, che ho imparato, pregato e bestemmiato, cercando la parte più nascosta delle nuvole che mi spiegasse perché. Parlerò, ma ora sarà diverso, lo giuro. 
Io, che sono da sempre là, su quello sgabello di paglia e di sbagli, a chiedermi che sarà.
Come sono belli quei capelli.
Sono neri e sono tuoi.

(Andrea Improta)
Foto di Jayson Hinrichsen - Unsplash Community

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