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LE RECENSIONI

DICONO DI ... "IL  RIFRULLO DEL DIAVOLO"



Chiara di Libriamoci Blog


Recensito in Italia il 31 marzo 2022
Una leggenda: Il Rifrullo del Diavolo, un venticello che tira dal lato di via dello Studio a Firenze.

È qui, in un appartamento anonimo e trascurato, che viene ritrovato il corpo senza vita di Giulia, una studentessa universitaria vittima di una sadica violenza che nasconde però una dinamica molto più complessa.

Proprio quel venticello, minaccioso e misterioso, sembra avvolgere i protagonisti di questa storia, uniti da un filo che mescola le carte e rende tutti sospettabili e non privi di movente.

Ad indagare sul caso è il commissario Marco Manfredi, un uomo disilluso ma romantico che, proprio nei giorni bui dell’indagine sta riscoprendo la bellezza dell’innamoramento.
Già, perché tra queste pagine ha grande spazio l’amore in tutte le sue forme: quello romantico, quello deluso, quello tradito, quello morboso, quello passionale, quello esaurito, quello che porta a fare gesti privi di senso, a volte.

Tra dinamiche che si intrecciano e una città che fa da sfondo a giornate intense di indagini e riflessioni dei protagonisti, il caso prenderà strade sempre diverse, anche se tutto sembra essere più semplice di quanto in realtà non sia.

“Il Rifrullo del Diavolo” è un romanzo noir che, attraverso la tipica impronta del giallo e del thriller, ci porta nelle più ombrose e sadiche stanze della mente umana e della risoluzione del mistero.

Nello stesso tempo però, questo romanzo è una lucida istantanea dei dilemmi interiori che scaturiscono di fronte alle variabili dell’amore.

I protagonisti, tutti così diversi ma anche così legati, vivono incognite interiori connesse a sentimenti e relazioni, finite o iniziate ma soprattutto a egoismi sentimentali che pongono l’istinto davanti alla razionalità.
Le pagine di Andrea Improta sono imprevedibili ma anche ricche di parentesi sentimentali.

Questo binomio mi è piaciuto molto così come ho apprezzato il legame tra i protagonisti che pensavo potesse rappresentare un autogol di prevedibilità e invece la bravura dell’autore ha saputo stupire anche sul finale.

Un romanzo piacevole, intenso e graffiante a cui ogni lettore può dare una chiave di lettura diversa nella parte introspettiva godendosi al contempo la trama noir di un’indagine a seguito dell’efferato delitto di Giulia.


DICONO DI ... "IL GIORNO IN CUI HO SMESSO DI AVERE PAURA"

Alessandra P.

Uno scrittore straordinario

Recensito in Italia il 15 agosto 2020

Firenze, estate. Laura è scomparsa lasciando solo un biglietto. Samuele (Sal) la cerca disperatamente.. ma non vi dico altro perché dovete leggerlo: vi innamorerete di questo libro e farete fatica a lasciarlo. Dopo l’e-book vi comprerete due copie cartacee, una da conservare e l’altra da sottolineare. La prima volta l’ho letto per la storia, originale e piena di colpi di scena, la seconda volta per i personaggi delineati in modo magistrale, la terza per la prosa meravigliosa, la quarta per il puro piacere di estrapolare le frasi in cui mi sono riconosciuta e trascriverle in agenda, la quinta per rivivere il momento del Reading e ridere del personaggio “di granito”, guru dell’editoria che sguazza nel suo narcisismo mentre Sal pensa: “Mi sento come se stessi cercando di salire sul punto più alto dei miei giorni per vedere cosa mi attende”. Cosa posso dire? Andrea Improta è uno che sa scrivere per davvero, troppo bravo per recensirlo, e la storia .. va assolutamente letta. Attenzione perché crea dipendenza! Bravissimo, Andrea, grazie per aver scritto questo libro e congratulazioni. Spero che in questo strano mondo, dove talvolta i mediocri si coalizzano per togliere spazio a quelli veramente bravi, tu riceva i riconoscimenti che meriti.

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Baragli Michele

Avvincente e molto ben scritto

Recensito in Italia il 15 agosto 2020

Questo libro si è lasciato divorare in meno di due giorni. Se lo dovessi paragonare ad una bevanda non lo definirei una grappa bianca e neppure un whisky: per come la vedo io (magari perché sono semi-astemio) è una bottiglietta di coca ghiacciata sotto gli attuali 43 gradi. Non ti da semplicemente piacere, ti disseta, anzi, ti sfama. Non ce la fai a prenderlo a piccole dosi, e nonostante la voglia di “goderselo e farselo durare” sia tanta, non riesci a berne piccoli sorsi, non puoi fare a meno di ingurgitarlo tutto d’un fiato, godi nel sentire che ti frizza sul palato e ti gorgoglia in gola, e la sola cosa che puoi fare è sperare che duri più a lungo possibile, perché a rallentare non ce la fai. Quando giungi alla fine ne vorresti ancora, e allora capovolgi la bottiglia sperando ne esca qualche altra goccia. Allora, pur di ammettere che è finito, ti metti a leggere la biografia dell’autore, i “titoli pubblicati nella stessa collana”, il codice isbn, il prezzo. Insomma, qualunque cosa pur di posticipare il più possibile l’attimo in cui dovrai separartene e riporlo su uno scaffale della libreria. E se un libro fa questo effetto, non credo ci sia bisogno di spendersi in complimenti ed elogi. Solo un consiglio (anzi, un ordine) per l’autore: Scrivine un altro!

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Giorgio de Polo

Avvincente e romantico

Recensito in Italia il 14 luglio 2020

Avvincente storia, romantica ed emozionante. Si legge tutta d’un fiato assaporandola a piccoli sorsi. Un linguaggio diretto con belle descrizioni poetiche. Non mancano aneddoti e curiosità su Firenze. Coinvolgente.

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