TI MERAVIGLI...
Ti meravigli?
Tu, ti meravigli pure tu di questo vento che ci passa sopra,
da quando ti svegli a quando abbassi gli occhi e non dovresti sai.
Perché c'è tutto là,
dentro quel vento, è tutto là;
il bimbo che corre e che eri,
il fiume, il sole, l'uva, il mare.
Tutto ciò che non so dire,
eppure vive.
Eppure vivo.
L'uomo che corre e ancora sei,
mezzo brigante del tempo,
un sospiro, le tue tasche
e questa vecchia nave dove giochi a nascondino.
Anche quando è dura sai,
prima del sipario,
tu vestiti di giallo, di note, di tutto,
che quel vento poi non cessa mai.
Anche da stanco, poi non cessa mai.
Siamo fiori anche d'inverno,
piccoli come la nostra paura,
brevi come la nostra vita,
ma immensi come le mani sporche e strette;
quando qualcuno ci chiama.
Quando qualcuno ci guarda,
perché ha il colore del dolore e fa silenzio,
solo perché rivuole quel vento;
lui e i suoi giorni,
come disperati amanti.
Meravigliati ancora,
meravigliati tu,
della luce dentro un piatto,
dei tuoi passi e di una lettera d'amore;
meravigliati ancora,
con gli occhi rossi che hanno pianto,
con gli occhi aperti che hanno riso.
Con gli occhi che non lasciano quel vento.
(Andrea Improta)
Foto Matthew Henry (Unsplash community)
Tu, ti meravigli pure tu di questo vento che ci passa sopra,
da quando ti svegli a quando abbassi gli occhi e non dovresti sai.
Perché c'è tutto là,
dentro quel vento, è tutto là;
il bimbo che corre e che eri,
il fiume, il sole, l'uva, il mare.
Tutto ciò che non so dire,
eppure vive.
Eppure vivo.
L'uomo che corre e ancora sei,
mezzo brigante del tempo,
un sospiro, le tue tasche
e questa vecchia nave dove giochi a nascondino.
Anche quando è dura sai,
prima del sipario,
tu vestiti di giallo, di note, di tutto,
che quel vento poi non cessa mai.
Anche da stanco, poi non cessa mai.
Siamo fiori anche d'inverno,
piccoli come la nostra paura,
brevi come la nostra vita,
ma immensi come le mani sporche e strette;
quando qualcuno ci chiama.
Quando qualcuno ci guarda,
perché ha il colore del dolore e fa silenzio,
solo perché rivuole quel vento;
lui e i suoi giorni,
come disperati amanti.
Meravigliati ancora,
meravigliati tu,
della luce dentro un piatto,
dei tuoi passi e di una lettera d'amore;
meravigliati ancora,
con gli occhi rossi che hanno pianto,
con gli occhi aperti che hanno riso.
Con gli occhi che non lasciano quel vento.
(Andrea Improta)
Foto Matthew Henry (Unsplash community)
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